MAURO ZECCA
“POESIE IN LUNIGIANA”

Una raccolta di poesie dedicate ad Arzengio, a Pontremoli, ed alla Lunigiana.

NOTE DELL'AUTORE

Queste poesie, nell’intenzione, sono rivolte a chi già conosce Arzengio e qualcosa ricorda dei luoghi,
delle abitudini, del dialetto e, quindi avrà già sentito parlare della festa della Crocetta,
più o meno saprà dov’è ‘al Spia§, più o meno saprà dov’è al prà’d-Marchin.
Qualora chi leggesse, trovasse difficoltà ad orientarsi o non sappia cos’è lo scapûsun, cos’è il risoe o,
cosa siano gli stralansi, può rivolgersi a me che sono ben disposto a delucidare.

Lo scrivere in dialetto non è facile, la nostra è ancora, nonostante tutto, una cultura orale;
per farlo non solo per me, si è dovuto, con Enrico Pinotti il quale ha curato soprattutto questa parte,
ricorrere ad alcuni segni convenzionali, cercando nel contempo di non appesantire la lettura;
si è cercato di scrivere come si parla e quindi, apostrofi e trattini d’unione fra le parole abbondano ma,
dovrebbero rendere più facile la lettura.

I segni grafici convenzionali più importanti a cui si è ricorso sono: la §, che è la esse sonora di smorto,
la oe, che è la e della francese peu, poco; la ü è la u sempre del francese dur, duro.
Il trattino sopra le vocali le allunga ed il segno ˇ, sempre sopra le vocali, le rende dolci, quindi, Ar§enğ non sarà Ar§engh.

La speranza è che questi scritti suscitino emozioni ma anche curiosità ed interesse verso un mondo (ed un parlare)
che ci stiamo lasciando alle spalle ma che ci ha segnati. Un mondo che per tanti versi rimpiangiamo perché intriso di valori fondamentali
ma che, non vorremmo piangere perché siamo consapevoli che comunque, il mondo gira e va avanti.
Un grazie a chi vorrà leggere queste righe e a chi lo ha già fatto.